NUOVO DPCM DRAGHI - TUTTO CHIUSO FINO A MAGGIO, MA SENZA SOSTEGNI
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione- Il nuovo esecutivo chiude tutto per un mese, fino a Maggio, ma nel nuovo decreto non si parla di sostegno alle attivitò chiuse. Nella riunione di oggi arriverà anche la norma, attesissima, per evitare che operatori sanitari no vax infettino pazienti in corsia o più in generale nei luoghi di cura o anziani nelle Rsa. Non è ancora chiaro se si tratterà di un decreto ad hoc o se le norme in questione - a cui ha lavorato in primo luogo la ministra della Giustizia Marta Cartabia - troveranno posto nel dl contenente le misure anti-contagio. Probabilmente, spiegano fonti di governo, la norma non arriverà a prevedere il licenziamento per chi rifiuta il vaccino, ma potrebbe introdurre l'interdizione dalle mansioni o lo spostamento in aree o uffici per evitare il contatto diretto dei no vax con i pazienti. Prevedendo anche sanzioni ad hoc per le strutture che non intervengono sui sanitari che non si sottopongono alla somministrazione del vaccino. Le misure riguarderanno sostanzialmente tre settori: spostamenti tra regioni: dal 7 aprile, giorno di entrata in vigore del decreto, non si tornerà a spostarsi tra le regioni. La mobilità sarà consentita solo per motivi di salute, necessità e urgenza. Si potrà sempre invece raggiungere il proprio domicilio nonché le seconde case; Bar e ristoranti: si prevede la chiusura in zona rossa e arancione anche se potrebbero tornare aperti nelle regioni in cui il contagio scenderà al di sotto dei 100 casi ogni centomila abitanti; scuole:
si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%; attività commerciali: i centri commerciali rimarranno chiusi nel week end sia in zona rossa che arancione; l'apertura di palestre e piscine è rimandata a maggio mentre l'attività motoria sarà consentita soltanto in prossimità della propria abitazione. Repubblica racconta oggi che nel decreto alla fine potrebbe entrare un meccanismo che a partire dal 15 o dal 20 aprile porterà allentamenti dei vincoli nelle regioni in zona arancione dove l'incidenza del contagio scenderà al di sotto dei 100 casi ogni centomila abitanti. In questo caso i governatori delle regioni interessate potranno valutare l'apertura di bar e ristoranti ma anche di cinema e teatri. Ci sarà anche una novità che riguarda le scuole: nel nuovo decreto sarà impedito alle Regioni di chiuderle. Mentre è già previsto il ritorno in presenza dopo Pasqua anche nelle zone rosse tutte le classi fino alla prima media, in quelle arancioni fino alla terza media e al 50 per cento le superiori. Un passaggio che segnerà un’ulteriore centralizzazione della lotta al Covid da parte del governo Draghi. La deroga per andare a trovare amici e parenti, che sarà in vigore in zona rossa il 3, 4 e 5 aprile, dal 7 aprile non sarà più permessa. Rimangono le norme sullo smart working, e quindi la possibilità per i dipendenti di rimanere a casa a lavorare alternativamente all'altro genitore quando i figli sotto i 16 anni sono in Didattica a Distanza. Le nuove norme sugli operatori sanitari che non si vaccinano prevedono la sospensione dal lavoro e dallo stipendio anche per chi rifiuta l'immunizzazione pur non essendo a contatto quotidiano con i pazienti (centralinisti, tecnici, impiegati) mentre potrebbe saltare alla fine il trasferimento ad altre mansioni. Su questa parte del decreto è al lavoro la ministra della Giustizia Marta Cartabia che introdurrà una specie di scudo penale che limita la responsabilità penale dei sanitari ai casi di dolo e colpa grave.
cum re publica obligare populum suum, et occidit animam ejus, non est democratia, tamen dictatura poten
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