L'ITALIA DIMENTICATA | ANDREA PETRICCA PER IL 160° ANNIVERSARIO DELL'UNITA' D'ITALIA
- Scritto da Andrea Petricca
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“Piangi, che ben hai donde, Italia mia.”
Giacomo Leopardi
Redazione- Un 17 marzo 2021 passato sotto gli occhi di tutti nella più totale indifferenza: ecco che anche il 160° anniversario dell'Unità d'Italia ha risentito purtroppo della devastante crisi culturale in atto. È vero che in un momento pandemico così critico ci sono altre priorità legate all'emergenza, ma è anche vero che ogni giorno vengono pubblicizzati ai massimi livelli e senza esitazioni programmi e personaggi “influencer” ritenuti ormai molto più importanti rispetto ad una festa di unità nazionale. Anniversari come il giorno della memoria o il giorno del ricordo sono ricorrenze che non devono essere strumentalizzate per mera propaganda o per costruire la moda “social” del giorno, ma servono a rinnovare un messaggio, un monito, una riflessione vitale che deve estendersi ad ogni giorno della nostra vita e penetrare nella nostra quotidianità. 160 anni di unità nazionale non possono perciò essere ignorati come è accaduto quest'anno: bisogna ricordare la propria Storia, comprenderla e approfondirla nei suoi tratti positivi e negativi, per capire e scoprire sé stessi rispettando e onorando la propria Patria, che per tutti noi è come una madre. Come si può pretendere di essere cittadini del mondo se non si è capaci di essere cittadini del proprio Paese? Perché svendere e quasi ridicolizzare un Paese meraviglioso e unico come la nostra Penisola? L'Italia è, senza ombra di dubbio, il Paese più bello e più importante del mondo per il suo spirito che risplende di arte, di musica, di filosofia, di letteratura, di eccellenze culturali e scientifiche, di bellezze architettoniche, di natura e di luoghi paradisiaci, ma l'identità nazionale è ormai ritenuta scontata, banale così come la cittadinanza viene svalutata nella sua più profonda essenza; inoltre l'immenso patrimonio artistico e culturale viene abbandonato completamente a sé stesso o svenduto senza scrupoli. L'Italia è un Eden in terra che necessita di essere ben governato e di essere vissuto consapevolmente. È molto significativo notare come negli USA vi sia l'abitudine di esporre costantemente fuori dalle proprie case la bandiera statunitense e come, invece, in Italia il tricolore venga esposto solo per le partite di calcio. Il processo di disgregazione sociale è uno degli effetti della globalizzazione perversa e seducente che dilaga e si insinua sempre di più all'interno della vita civile; una globalizzazione che porta alla distruzione dell'identità nazionale oltre che a quella sociale e personale. Si assiste così sempre di più alla dissoluzione identitaria della società italiana che porta alla costruzione di nuove realtà generazionali sempre più deviate e disorientate. In una società alienata e massificata, ma allo stesso tempo ferocemente egoista e individualista, non ci sarà più spazio per il bene comune, per la pacifica condivisione di intenti o per l'aiuto reciproco. Ribaltare le priorità porta ad anteporre i testi della trap inneggianti alla violenza ad una fiaba educativa di Rodari, un influencer ad un laureato professionista, la discoteca ad un concerto di musica classica. Per la nostra Penisola vista ormai da molti come “il paese dei balocchi” in cui dilagano delinquenza, droga, mafia e clandestinità, per la nostra nazione oggi così mortificata e dimenticata anche nel giorno dell'Unità nazionale, per la nostra Italia che ha dato vita a Dante, a Leonardo, a Elisabetta Sirani, a Raffaello, Caravaggio, Vivaldi, Paisiello, Paganini, Sivori, Maria Montessori o Rita Levi Montalcini e che nonostante tutto dà ancora vita alle più alte espressioni della bellezza umana e divina, dobbiamo oggi combattere più che mai, concretamente, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, come si combatte per difendere una madre.
“A ciascuna nazione, come ad ogni uomo singolo, è assegnato dalla Provvidenza un ufficio particolare nel santo lavoro della civiltà. Anche l'Italia ha il suo nobile e alto ufficio; quello stesso per cui fu grande, e ministra di luce all'Europa colle tre Cantiche dell'Alighieri, colle due Somme di san Tommaso, colle Cattedrali di Arnolfo e del Brunelleschi, colla libertà dei Comuni; per cui età dell'oro si chiamò quella...”
Augusto Alfani
1 commento
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Franco Leone Lunedì, 29 Marzo 2021 17:43 Link al commento
Complimenti ad Andrea Petricca per aver scritto questo splendido articolo che mette in risalto non solo la cultura del nostro paese, ma anche la bellezza e il senso del patriottismo.
Magnifici sono i riferimenti all'arte, alla musica, alla poesia, alla storia, al paesaggio di quello che viene definito l'Eden del mondo. Mirabile è anche la considerazione per le donne che hanno fatto grande la nostra nazione come Rita Levi Montalcini e persino la eccellente pittrice bolognese Elisabetta Sirani, sconosciuta ai più... particolare quest'ultimo che rivela la luminosa vocazione culturale di Petricca. Notevole tutto!