ANNA CANTAGALLO| INTERVISTA ALL'AUTRICE DI -ARAZZO FAMILIARE-, CANDIDATO AL PREMIO CAMPIELLO 2021
- Scritto da Barbara Scardilli
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Redazione- È disponibile in libreria e negli store digitali “ARAZZO FAMILIARE” (Castelvecchi), il nuovo romanzo di ANNA CANTAGALLO. Una saga al femminile, costruita in un gioco sapiente di piani temporali, ricca di colpi di scena e intriganti segreti.La scrittrice romana ha curato per Gremese Editore la collana scientifico-divulgativa La scienza in cucina. Da anni si dedica alla scrittura di testi teatrali. Il suo progetto La scienza a teatro per la divulgazione delle scoperte scientifiche attraverso la teatralizzazione ha ricevuto il patrocinio del CNR e dell’Ordine dei medici di Roma.
“Arazzo familiare” è il suo primo romanzo, candidato al Premio Campiello 2021.
L'autrice ha risposto ad alcune curiosità nell'intervista concessa alla redazione di Cavalierenews:<<
Quando ha iniziato a scrivere il libro e come è nata l’idea per questa trama?
Ho iniziato circa dieci anni fa; tanto è stato il tempo impiegato tra la gestazione e il parto di questa mia creatura. In questo lungo arco temporale ho pensato a quello che volevo dire e a come fare per trasmetterlo. Ho raccolto molte informazioni storiche, utili per creare un contesto storico e sociale credibile e verosimile. Inoltre, ho rispolverato lontani ricordi personali aiutata da documenti scritti, fotografie e racconti di parenti e amici.
Cosa vuole trasmettere ai lettori con il suo nuovo romanzo dal titolo "Arazzo Familiare"?
L’argomento che volevo trasmettere riguarda un tema che mi stava a cuore e su cui ragionavo da alcuni anni. Le donne del terzo Millennio sono sicure di sé, autonome economicamente e animate da aspirazioni per carriere impensabili sono fino a pochi anni fa.Quello che oggi sembra facile e accessibile a ogni donna giovane così non era cento anni fa. Come si è arrivati a questo nuovo modo di essere? Forse la conoscenza delle conquiste sociali come il diritto all’aborto, il divorzio e il nuovo diritto di famiglia, e quelle individuali che hanno favorito questo percorso è presente come memoria lontana o, addirittura, ignorata. Sono convinta che il Novecento sia stato il secolo dell’emancipazione della donna, favorita da eventi drammatici come le due guerre mondiali e dai moti del ‘68.Con la maturità sono arrivata a una sintesi dei miei pensieri: volevo trattare della consapevolezza della donna d’oggi, ricercandone la genealogia nel tempo. Ho strutturato il romanzo come una saga familiare per andare indietro nel tempo di tre generazioni, descrivendo ottanta anni di storia italiana.
Quando scrive nascono prima i personaggi o la storia?
In questo caso prima viene la storia e poi si creano i personaggi. La saga che ho costruito riguarda la vita di tre donne (nonna, madre e figlia), ognuna espressione del periodo storico in cui l’ho inserita.Le scelte che ciascuna donna opera è la testimonianza dei piccoli passi del lungo percorso verso l’autonomia femminile. Ci sono emozioni che si ripetono nel tempo e nelle varie generazioni, mentre il senso delle scelte risulta originale rispetto al tessuto sociale e storico di riferimento.
Secondo lei, cosa è veramente necessario per scrivere un buon libro?
Per scrivere un buon libro si potrebbe fare riferimento alle regole della Poetica di Aristotele sul teatro che si possono così riassumere: aver ben chiaro l’argomento che si vuole trasmettere; scegliere la modalità; individuare i personaggi con le loro caratteriste emotive; utilizzare un linguaggio adeguato.
Sta lavorando a dei nuovi progetti in questo momento?
Sono impegnata a scrivere il sequel di Arazzo familiare, dove ho lasciato volutamente delle situazioni in sospeso. Spero che questo romanzo abbia un buon successo editoriale diventando popolare, cioè di interesse comune oltre alle fasce di età e al genere; in tal caso potrebbe avere più di un sequel. Ci sono tanti temi sulla donna che vorrei trattare, come la donna autonoma e