STRAGE DI CAPACI, NUOVE RIVELAZIONI DI FRANCESCO MACRI’ NELLA DIRETTA DI TELERAMA
- Scritto da Francesco Macrì
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Redazione- Salve Macri’, abbiamo ascoltato con grande interesse la Sua intervista sul TG di TELERAMA e siamo rimasti, sebbene Lei ci aveva già in precedenza illustrato alcune zone d’ombra che avvolgono ancora la strage di Capaci, molto colpiti dal Suo passaggio riguardo alle “menti raffinatissime” usate mediaticamente a Suo giudizio in maniera strumentale. Può dirci qualcosa di più?
<<Grazie per questa domanda Direttore , devo dire che questa mia convinzione si è fatta sempre più concreta e convincente dopo un grande lavoro di raccolta e analisi delle tante informazioni che ho elaborato in tanti anni nella ricomposizione cronologica dei fatti. Ho come Lei sa potuto eseguire questo lungo e complicato lavoro di riflessione, nel ruolo di spettatore privilegiato, in base alla vicenda che ho poi riassunto nel libro di Valentina Roselli, che devo dire sta ogni giorno assumendo sempre più interesse e curiosità nell’opinione pubblica. Sono innumerevoli i fatti e disfatti che avvolgono i troppi misteri di quella strage, anche se in questa occasione gradirei esprimere un mio giudizio, che in un certo senso si ricollega sempre a quella strage, ovvero lo scontro Istituzionale tra la Magistratura e il R.O.S. dei carabinieri successivo all’ arresto del capo dei capi. Come ormai tutti ampiamente e tristemente sanno, la madre di tutte le polemiche derivo’ dal grave sospetto espresso dalla magistratura ai danni del Raggruppamento Operativo Speciale dell’ Arma, diretto dal Generale Mario Mori, colpevole di aver impedito subito dopo l’arresto del boss, la famosa perquisizione in via Bernini. Come tutti ben sanno, quella Scelta iniziale di non fare irruzione, fu ampiamente condivisa dai magistrati antimafia, mentre dopo, a seguito dell’ inutile successiva perquisizione, fu aspramente contestata addirittura con una raffica di rinvii a giudizio contro i vertici dell’ Arma. Scelta, che a mio modesto parere, conoscendo il livello di Professionalità Investigativa ricoperto da quel Gruppo di carabinieri guidato dal Capitano Ultimo, era ampiamente rispettosa di un Protocollo di Intelligence che si attua SEMPRE a completamento di un mosaico investigativo volto a determinare la decapitazione della struttura criminale. Ora, indipendentemente dalle sentenze cha hanno poi in sostanza assolto tutti gli inquisiti, e le sentenze VANNO SEMPRE RISPETTATE, mi chiedo se le accuse rivolte all’ Arma furono suffragate da validi elementi o, per altre sconosciute motivazioni. Il fatto che nella successiva perquisizione non fu trovato nulla, fu l’elemento scatenante contro l’ Arma accusata di chissà di quali oscure manovre, mentre semplicemente sono più che convinto che Riina, altro non sarebbe stato che un folle nel voler conservare accanto a lui documenti e materiali compromettenti !! Credo che passeranno ancora molti anni per conoscere tutte le verità nascoste , e sarà inevitabilmente la storia prima o poi nel farci comprende chi realmente erano i buoni e chi erano i cattivi; sicuramente