ISIS TORNA ALL'ATTACCO| FRANCIA E AUSTRIA NEL MIRINO
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Redazione – Poniamo oggi a Francesco Macri’, esperto di Intelligence e Geopolitica, alcune domande in merito alla recrudescenza di azioni terroristiche dello Stato Islamico. Intanto ci domandiamo tutti per quale ragione il bersaglio principale di questi attacchi rimane sempre la Francia, il perche’ e’ stata coinvolta anche l’ Austria e, soprattutto, per quale motivo l’ Italia e’ uscita sempre indenne e al riparo dal fondamentalismo islamico?<<
Domande apparentemente semplici, ma in realtà molto complesse, parto cmq dalla prima, ovvero per quale motivo la Francia ha subito piu’ degli altri Stati questi innumerevoli ed efferati attacchi. Sicuramente in molti non sanno, tranne gli “addetti” ai lavori, che la Francia non ha mai del tutto dimenticato e abbandonato le sue antiche mire espanzionistiche, che includevano nel suo Impero gli attuali stati della Mauritania, del Senegal, della Guinea, del Mali, della Costa d'Avorio, del Benin, del Niger, del Ciad, della Repubblica Centrafricana, del Congo, oltre all'enclave di Gibuti nell'Africa orientale (Somalia francese). In pratica questo strapotere geopolitico e territoriale francese non poteva non andare in conflitto con le varie anime religiose indipendentiste di questi Stati che, tramite le ali piu’ estreme fondamentaliste, altro non hanno fatto che cercare negli anni di colpire la Francia direttamente al cuore ovvero dentro i suoi confini. In realtà l’ Intelligence Francese e’ sempre stata ben consapevole delle motivazioni politiche che hanno armato i suoi nemici, esponendola di conseguenza a quanto tristemente sta accadendo. Dobbiamo però anche sottolineare, che al di là delle ingiustificabili ( a mio parere) vignette su Maometto, i Servizi Francesi godono all’estero di una mera reputazione, proprio in merito alla “brutalita’ operativa” figlia di un antica cultura coloniale. Il perche’ questa volta e’ toccato all’ Austria e’ semplicissimo: negli ulltimi tre anni il governo austriaco ha chiuso decine di moschee, e rispedito oltre confine moltissimi Imam. Una scelta politica e del tutto rispettabile, ma probabilmente davvero mal gestita. Ultima domanda, sul perche’ il ns Paese e’ stato fino ad ora “rispettato”. Semplicemente per due motivi: il primo che l’ Italia rimane la porta di accesso a tutto il continente africano/mediorientale e di conseguenza qualsiasi attacco avrebbe compromesso la chiusura di questo strategico Varco, il secondo, è che i nostri Governi hanno sapientemente adottato da sempre una politica di dialogo e cooperazione, rispettando le varie religioni e soprattutto sostenendo economicamente tutti coloro ( Imam in primis) che hanno deciso di collaborare per la pace e rispetto delle ns regole democratiche. Una vera e propria scelta di