APERTURA DELLA CACCIA,CONTO ALLA ROVESCIA E C'E' IL CASO CINGHIALI
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Redazione-Conto alla rovescia per l'apertura della caccia in Abruzzo, prevista per i 3 settembre, nei giorni in cui esplode la polemica per il soprannumero dei cinghiali, a seguito della morte di Cristian Carosi, tabaccaio aquilano che ha centrato con la sua automobile un ungulato, che gli ha tagliato la strada, e delle tante proteste degli agricoltori imponenti davanti ai branchi che devastano le loro colture, comprese quelle del pregiato zafferano, e i vigneti, proprio alla vigilia della vendemmia.
L'assessore regionale Dino Pepe garantisce che la stagione venatoria è stata pensata nei tempi e nelle regole proprio per implementare gli abbattimenti dei cinghiali.
La pensa all'opposto il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, che accusa la Regione di aver posto vincoli e limitazioni territoriali che renderanno del tutto velleitario questo obiettivo. Il Wwf protesta infine per la caccia concessa in modo indiscriminato ad uccelli in via di estinzione
Queste comunque le date e le specie interessate: ci saranno tre giornate di preapertura da appostamento alla tortora e ai corvidi i giorni 2, 5 e 6 settembre.
A partire dalla terza domenica di settembre, apertura della caccia al fagiano, alla lepre, quaglia e volpe.
Il 3 ottobre apertura generale a tutte le specie migratrici, alla coturnice, alla starna.
caccia collettiva (braccata e girata) al cinghiale, che e terminerà il 2 gennaio; nelle zone soggette al Piano d'Azione per la tutela dell'orso bruno Marsicano (Patom) si aprirà invece il 1 novembre e terminerà il 31 gennaio.
"Elemento di rilevante novità per il cinghiale - sottolinea Pepe - è l'introduzione, in via sperimentale, della caccia di selezione che si potrà effettuare attraverso la redazione appositi piani di prelievo suddivisi per sessi e classi di età, anche oltre i mesi tradizionali di caccia. Questa innovazione si inserisce nella ferma volontà della Regione di limitare gli impatti negativi della specie sulle attività agricole abruzzesi”.
Il consigliere Febbo però boccia il calendario venatorio, ritenendolo del tutto inefficace per contrastare la proliferazione incontrollata dei cinghiali.
Con l'allargamento del divieto nelle zone presenza stabile dell’orso, si includono infatti ampi territori come l’altopiano dell’alto Sangro e territori ricadenti nei comuni di Anversa, Bugnara, Introdacqua Rocca Pia e Pettorano che prima non erano ricompresi della Zona di protezione esterna del Parco D’Abruzzo.
“Oggi in questi territori – spiega Febbo - la caccia al cinghiale è possibile solo con la tecnica della girata e con un cane abilitato Enci. Dove troveranno questi cani le squadre di cinghialai che dall’oggi al domani si sono visti calare questa nuova prescrizione? Per l’abilitazione di un cane sono necessari almeno 2 anni".
"Come sarà possibile si chiede Febbo - contrastare l’aumento del cinghiale in queste aree? Specie che non crea problemi solo alle colture agricole ma è anche un forte competitore alimentare dell’orso?”
Per Mirko Di Marzio, rappresentante Wwf nella Consulta regionale della caccia, invece apprezzamenti, per l'attenzione alla tutela dell'orso, ma secca bocciatura per la “reintroduzione della possibilità di sparare ad uccelli acquatici come il frullino, il codone, il mestolone e la canapiglia, finora protetti perché riconosciuti dal mondo scientifico in declino e in uno stato di conservazione sfavorevole".
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