L'ECONOMISTA FRANCESE JACQUES ATTALI: "IN CASO DI VITTORIA DEL NO L'ITALIA RISCHIA DI USCIRE DALL'EURO"
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Redazione-L'economista francese Jacques Attali in una breve intervista al Messaggero espone il suo punto di vista sul referendum, su Matteo Renzi e sulla forza dei nuovi partiti popolari, in particolare il Movimento 5 Stelle. Attali, da sempre molto impegnato in politica (collaboratore di Sarkozy e scopritore di un Hollande appena diplomato), ha appena scritto un libro, Finalmente dopodomani, dove immagina di essere nel 2030 ed espone tutti i dubbi e i timori legati ai profondi cambiamenti della politica attuale.
Attali parla della riforma italiana, e ci tiene a distinguere la riforma costituzionale con la riforma elettorale, una riforma, quest'ultima, che secondo lui è estremamente necessaria: se vincesse il Sì, aggiunge, il combinato tra nuova Costituzione e Italicum così com'è oggi darebbe troppo potere a un singolo partito. E le conseguenze di un'ipotetica vittoria del No? "Le elezioni anticipate saranno inevitabili, il Movimento avrà buone possibilità di vincerle, e tutto ciò potrebbe portare a un periodo di grande instabilità, persino all'Italia fuori dall'euro. Un disastro". Attali, da par suo, ammette di sperare nella vittoria del Sì.
"Renzi - ha proseguito parlando sempre del referendum - ha aggravato la situazione personalizzando troppo la consultazione. E' lo stesso errore che ha fatto Cameron con il referendum sulla Brexit. So che non aveva scelta, ma riformare attraverso referendum non è mai una buona idea". Secondo Attali, insomma, il referendum non è uno strumento adatto, perché gli elettori tendono a rispondere a chi pone il quesito, in questo caso Renzi, e non al quesito stesso.
L'economista passa poi a parlare dei 5 stelle, "da inserire in un più generale movimento in Europa, caratterizzato dalla volontà di sbarazzarsi delle élite attuale e di rovesciare il tavolo". I grillini sono accomunabili a formazioni come Podemos in Spagna, o anche il Front National in Francia. Bisogna stare all'erta però, e Attali lancia la provocazione: "Mussolini fu il primo ad abbozzare le linee della socialdemocrazia, prima di Roosvelt...".(Fonte:liberoquotidiano.it)
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