L'EURO E' UN CASTELLO DI CARTA DESTINATO A CROLLARE: LO AFFERMA OTMAR ISSING
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Redazione-Ambrose Evans-Pritchard commenta sul Telegraph le recenti, gravi affermazioni di uno dei padri fondatori dell’euro ed ex capo-economista della BCE, il tedesco Otmar Issing. In una recente intervista, Issing denuncia l’insostenibilità dell’eurozona e afferma che fin dall’inizio sono stati commessi errori fatali nella gestione dell’intero sistema. Sostiene poi che si sarebbe dovuto far uscire la Grecia dall’euro fin dall’inizio della crisi anziché procedere a un salvataggio che, ammette Issing, è servito solo alle banche tedesche e francesi. (Che l’euro fosse una catastrofe annunciata, destinata a una fine impietosa, qui lo abbiamo sempre saputo. Ma che lo dica un personaggio significativo per l’intero progetto come Issing dimostra il diffondersi della consapevolezza dell’inesorabile, e forse il tentativo di dissociarsi dalla responsabilità degli errori commessi).
La Banca Centrale Europea (BCE) sta estendendo pericolosamente le proprie funzioni e l’intero progetto euro è impraticabile nella sua forma attuale: così ha ammonito uno degli architetti e fondatori dell’unione monetaria. “Un giorno tutto il castello di carte crollerà” ha detto il prof. Otmar Issing, il primo capo economista della BCE e figura fondamentale nella costruzione della moneta unica.Il prof. Issing ha detto che il progetto euro è stato tradito dai politici, e ha lamentato che l’esperimento è andato storto fin dal principio ed è ormai degenerato in un caos fiscale che ancora una volta nasconde le purulente patologie di fondo.“Realisticamente si tratterà di tirare avanti in qualche maniera, dibattendosi tra una crisi e l’altra. È difficile prevedere per quanto tempo ancora continuerà, ma non potrà proseguire così per sempre“, ha affermato in un’intervista alla rivista Central Banking, in ciò che appare come una significativa demolizione dell’intero progetto.
Questi commenti ci ricordano che l’eurozona non ha affatto superato la sua incoerenza strutturale. Un’illusoria combinazione di basso costo del petrolio, euro debole, quantitative easing e riduzione dell’austerità fiscale ha dissimulato la realtà, ma si tratta di effetti di breve termine che stanno già svanendo.L’intero impianto verrà messo quasi certamente alla prova dalla prossima crisi globale, ma questa volta ci sarà già in partenza un elevato livello di debito e di disoccupazione, nonché un maggiore logoramento politico.Il prof. Issing ha poi sferzato la Commissione Europea, definendola una creatura delle forze politiche che ha ormai rinunciato a ogni tentativo di imporre delle regole in maniera sensata. “L’azzardo morale è schiacciante“, ha detto.
La BCE si trova su una “china scivolosa“, e secondo Issing avrebbe compromesso in modo fatale l’intero sistema salvando paesi in bancarotta, in evidente violazione dei trattati.“Il patto di stabilità e crescita è più o meno fallito. La disciplina di mercato è stata abolita dagli interventi della BCE. Non c’è quindi nessun meccanismo di controllo fiscale da parte dei mercati o della politica. Ci sono tutti gli ingredienti per il disastro dell’unione monetaria.“La clausola di non-salvataggio viene violata quotidianamente“, ha detto, rigettando come ottusa e ideologica l’approvazione della Corte Europea alle misure di salvataggio.
La BCE ha “varcato il Rubicone” e ora si trova in una situazione insostenibile, mentre cerca di riconciliare i ruoli contrastanti di autorità di vigilanza, supervisore della Troika nelle missioni di salvataggio e operatore di politica monetaria. La sua stessa integrità finanziaria è sempre più in pericolo.La BCE detiene già oltre mille miliardi di euro di titoli comprati a tassi di interesse “artificialmente bassi” o negativi, il che implica enormi perdite di bilancio una volta che i tassi di interesse torneranno a salire. “Mettere termine alla politica del quantitative easing diventa sempre più difficile, perché le conseguenze sarebbero potenzialmente disastrose“, ha detto.
“Il declino della qualità delle garanzie [collaterali] ammissibili è un problema grave. La BCE sta comprando obbligazioni societarie quasi a livello spazzatura, e degli eventuali tagli del valore dei titoli [haircut] possono reggere a malapena un declassamento del credito di un punto. Il rischio per la reputazione di una banca centrale, nell’intraprendere azioni del genere, in passato sarebbe stato impensabile“, ha detto.Nascondersi tutto questo è mistificazione, falsità politica, negazione endemica della realtà. I leader politici dei paesi più indebitati hanno ingannato i propri elettori con affermazioni rassicuranti, suggerendo falsamente che qualche genere di unione fiscale o mutualizzazione del debito potesse
essere dietro l’angolo.
Fonte:stopeuro.org
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