ANTONIO SOCCI: -SALVINI DIFENDE LE RADICI CRISTIANE. I VESCOVI LA BONINO-
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Redazione-Antonio Socci su Libero infrange i dogmi del politicamente corretto e plaude alla scelta di Matteo Salvini, il quale sabato scorso durante la grande manifestazione di piazza Duomo ha giurato sul Vangelo e sulla Costituzione. L’intellettuale segnala le contraddizioni che attraversano una parte della Chiesa: “È il mondo alla rovescia. In piazza Duomo nel corso degli anni si è visto di tutto. Dalle bandiere rosse delle manifestazioni comuniste a quelle lgbt, alle folle di musulmani a pregare Allah rivolti verso la Mecca. Eppure a far insorgere a velocità supersonica un vescovo ambrosiano è stato Matteo Salvini, “reo” di aver evocato il Vangelo, in particolare le parole di Gesù “gli ultimi saranno i primi” riferendole agli italiani oggi trattati da stranieri in patria”.Per Socci è bizzarra la reazione del vescovo milanese: “Immediatamente è insorto monsignor Mario Delpini: ‘Nei comizi si parli di politica’. Il vescovo di Milano invece di criticare partiti e politici che avanzano programmi anti-cristiani, si scaglia contro un leader che afferma di voler difendere le radici cristiane dell’Italia. Per bocca del vescovo, la Chiesa sembra affermare che i politici dovrebbero dimenticarsi di essere cristiani”.Quindi l’affondo: “In effetti i vescovi si dimenticano di annunciare il Vangelo e finendo per assomigliare alla Bonino fanno solo comizi per l’emigrazione e per l’abbraccio con l’Islam. Il Vangelo è un patrimonio di valori e di identità per tutti, specie in Italia. Salvini dunque si è richiamato al pilastro dell’identità italiana e della vera identità europea, un pilastro che oggi si vorrebbe abbattere in nome di un multiculturalismo devastante. Il Vangelo fu la culla della libertà e della dignità della persona, quindi della democrazia. Non a caso negli Stati Uniti i presidenti usano fare giuramento sulla bibbia ed evocano Dio in ogni discorso solenne”.Socci si sofferma anche sulla carta costituzionale, fino a pochi anni fa agitata dalla sinistra come feticcio da contrapporre al centrodestra, salvo volerla stravolgere attraverso la riforma Boschi-Renzi, poi respinta con forza dagli italiani nelle urne a fine 2016: “Citare la Costituzione insieme al Vangelo, come ha fatto Salvini, significa poi ricordare l’impronta cattolica presente nella Carta. E proprio quella Costituzione, brandita anni fa contro il centrodestra, rappresenta oggi la più formidabile bandiera per i sovranisti come Salvini. Infatti proclama all’articolo 1 che “la sovranità” in Italia non spetta alla Commissione europea, né alla Merkel o Macron, né alla Bce né ai “mercati”, ma spetta solo al popolo italiano. E all’articolo 11 – come ha ben spiegato Giuseppe Palma – non consente cessioni di sovranità all’Europa, ma solo limitazioni riferite all’Onu per le diatribe internazionali sulla pace e la guerra.
Quindi Salvini ha scelto due simboli perfetti”.
Fonte:ilpopulista.it
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