RECENSIONE - LA RAGAZZA DI IPANEMA - DI MATHIAS BURATTO
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Redazione- Due racconti e due esperienze che toccano le corde emozionali più intime. Non delude il seguito di “Quel giorno a Venezia”, anche se non è corretto definirlo tale: i due racconti non hanno alcun elemento in comune. In ogni caso, con il racconto ambientato sulla nota spiaggia brasiliana, il quale trae ispirazione dalle meravigliose note a ritmo di Bossa Nova, convalida l’ottima prima impressione che ha portato l’autore all’attenzione mia e del giornale. Credevo fosse difficile una seconda pubblicazione degna della precedente, Quel giorno a Venezia, un racconto pressoché perfetto, eppure l’autore non soltanto c’è riuscito, ma l’ha fatto con garbo ed eleganza, la stessa che ha usato per delineare i sentimenti che i due compositori rivolgono a quella che era poco più di una ragazzina. La sensibilità emotiva che l’autore è riuscito a infondere al racconto, così come la precarietà della vita che pervade in ogni pensiero dei protagonisti, è la stessa ragione che mi ha fatto apprezzare la storia nella sua interezza.
Due racconti non sono molti per assecondare l’illusione di aver trovato qualcosa di nuovo e degno di nota nel panorama letterario, ma non è un’idea da scartare così presto. Vedremo a chi il tempo darà ragione.
Link al racconto: La Ragazza di Ipanema
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