INTERVISTA AL CANTAUTORE RAPPER FRANKIE B.
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Redazione- Abbiamo voluto intervistare il cantautore rapper Frankie B:<<Buongiorno Frankie, “SKYLINE ROOFTOP” il tuo nuovo album è davvero molto bello. Se mi permetti però una provocazione, trovo sia straripante di prestiti linguistici e di un uso continuo di slang americani e di parole comunque inglesi. Non credi che un rapper o cantautorapper italiano dovrebbe cantare soprattutto in italiano?
Buongiorno, in primo luogo voglio ringraziarvi per i complimenti e dire che apprezzo molto questo tipo di domanda. Il fatto che, innanzi tutto, sia stata notata la forte influenza dello slang (americano, ma anche molto "mio", della mia dimensione quotidiana) all'interno dei miei testi è qualcosa che mi fa dedurre un'analisi più attenta del mio progetto rispetto all'ascoltatore medio e dunque mi rende orgoglioso. Per rispondere a questa domanda mi basta pensare al mio background musicale e alla mia vena artistica tendente al "neologismo" in sé; perché ho vissuto tutta l'influenza del mondo hip hop e quindi dello slang dei primi grossi rapper mainstream americani, e perché amo ampliare il mio vocabolario così come le possibilità di trovare nuove soluzioni melodiche anche attingendo da altri linguaggi.
“SKYLINE ROOFTOP” è una visione dell’orizzonte da un tetto, e tu parli nel comunicato di una lussuosa visione panoramica dalla quale vedere poi dall’alto la tua vita. Questo si estende in maniera più profonda, nel senso che tu vedi questo arrivare al successo personale o più che altro al successo sociale?
In poche parole, vuoi diventare semplicemente famoso o anche famoso e di spessore?
Anche qui ho voluto sfruttare la metafora del "lusso", inteso come affermazione personale e sociale, perché il percorso per arrivare è sempre più tortuoso di quello che sembra dall'esterno e lo è soprattutto restare dove si è arrivati. Per questo mi piace immaginare per il mio futuro il raggiungimento interiore ed esteriore di una prospettiva più bella, dove il lusso starà nell'aver raggiunto un traguardo che va oltre la semplice ricchezza e la fama.
Cosa ne pensi di Junior Cally, di Sfera Ebbasta e di Achille Lauro, questi tuoi giovani colleghi che comunque in una maniera diversa portano avanti mainstream della della musica del genere che si avvicina un po’ al tuo. Anche se effettivamente il tuo è molto personale.
Ammetto che non amo giudicare l'operato altrui, anche se si parla di grossi nomi, ma in merito mi sento di dire che nonostante gli artisti citati non rientrino nei miei gusti musicali, o non siano affini al mio approccio, abbiano dimostrato, così come altri, che questa musica di nuova generazione è quella del momento e questo non solo perché ha molto riscontro, ma anche perché rispecchia la necessità di non avere troppi filtri convenzionali dei giovani di oggi...Che non sempre si può ascoltare solo quello che ci si aspetta già, ma bisogna saper apprezzare anche "il nuovo", perché forse questa musica può sembrare banale e poco autentica, ma in realtà ha molto da raccontare di ciò che accade quotidianamente.
Tu sarai sempre legato a questa musica parlata, raccontata, a questo modo che viene soprattutto dall’hip hop, oppure pensi di spostarti in futuro anche su cose più melodiche come la tua sensibilità musicale suggerisce, un po’ di più sul soul, jazz, blues, o su generi storici della popular music?
Sinceramente non so come si potrà evolvere la mia musica, attualmente mi vedrei capace di cambiare genere radicalmente, così come magari potrei focalizzarmi ancora un po' su ciò che sto sperimentando in questo momento. Amo fare quello che faccio anche se ho solo ventun anni e può sembrare strano... Il mio genere varia a seconda dei miei stati d'animo e degli esperimenti che faccio a livello di sonorità, l'unica cosa che so con certezza è che sarò sempre più improntato sul cantato perché corrisponde maggiormente alla mia personalità artistica.
Quanto tempo ci è voluto per realizzare il tuo nuovo album e chi ti ha aiutato a realizzarlo?
Per realizzare il mio nuovo album ci sono voluti circa sette mesi, ma alcuni testi con le rispettive produzioni erano addirittura precedenti e sono stati soltanto perfezionati in questo lasso di tempo. La registrazione, il mixing e il mastering sono stati interamente curati da un duo di produttori torinesi di nome Hi-Jinks, i quali mi hanno anche prodotto la traccia "Skyline Rooftop". Ringrazio loro e gli altri tre produttori del disco per aver apportato la loro originalità, i featuring perché sono tutti miei amici e credono in questo quanto me, il mio grafico e il mio videomaker per aver curato l'immagine e
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