SULMONA - L'ANTICA STORIA DEI CONFETTI FAMOSI IN TUTTO IL MONDO
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione- Secondo leggende, il confetto sarebbe stato prodotto già ai tempi della conquista romana nella valle Peligna (I secolo a.C.). Fonti certe però dimostrano che una piccola bottega artigianale sorgesse, nel XV secolo, presso il monastero di Santa Chiara, e che addirittura le monache si cimentassero in questa arte. Nel XX secolo il confetto sulmonese vede il suo periodo di decisivo sviluppo economico, con la costruzione di molte fabbriche (alcune di età ottocentesca), tra le quali spicca la Fabbrica Pelino.In occasione del matrimonio nobile di William d'Inghilterra e Kate Middleton, la fabbrica Pelino ha spedito in dono di nozze una confezione speciale di confetti. A partire dagli anni '60, con la produzione industriale, la fabbrica vecchia di Introdacqua è stata dismessa per la costruzione di un edificio in una locazione più strategica per la produzione. Tuttavia le politiche locali hanno saputo conservare la tradizione, assieme ai discendenti Pelino, affinché la storica fabbrica, oltre a funzionare, divenisse un museo pieno di oggetti e filmati che raccontano la loro storia.Esistono varie tipologie di confetti sulmonesi, i più caratteristici dei quali sono formati da mazzi di fiori variopinti, oppure margherite o papaveri. Inoltre ogni confetto di ciascun mazzo ha varie tipologie di gusto, dal cioccolato al caramello, dalla mela all'arancia. Vi sono anche sculture o varie raffigurazioni di piante o antropomorfe, realizzate su commissione del cliente, oppure sculture di confetti che rievocano i personaggi fantastici in voga nella moda giovanile.Vengono utilizzati particolari colori per i confetti regalati in dono, per particolari ricorrenze. Bianco: utilizzati per il matrimonio Rosa: nascita e primo anniversario di matrimonio Celeste: battesimo e prima comunione Rosso: laurea Verde: Nozze di Bronzo La città di Sulmona nel centro storico ha varie botteghe di confetti, la più nota e antica è la Bottega "Mario Pelino", seguita dalla Bottega Di Carlo, la Bottega "L'Unica" (1932) e la Bottega Panfilo Rapone. Le mandorle sono coperte da uno sciroppo di zucchero bianco oppure colorato, fatte girare in bassine di rame fino al completamento della confettatura.
Le mandorle sono pulite e lavorate, inserite nelle cosiddette "bassine", che possono avere forme geometriche diverse, a seconda del tipo di rotazione. Sottoposte ad asciugatura con aria calda, l'acqua evapora e viene lasciato uno strato uniforme di zucchero sul cuore della mandorla. Il confetto sulmonese non viene preparato con l'uso di farine e amido, e la particolarità risiede nella qualità della mandorla stessa, e nell'involucro avvolgente, che viene lucidato nella fase finale
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