CARSOLI NEL MEDIOEVO
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione- La caduta dell'Impero Romano d'occidente porta Carsioli, con tutta l'area della Valeria, sotto il controllo dei Longobardi: le loro continue incursioni, anche qui, provocano devastazioni e distruzioni. Nonostante ciò ancora nel VII secolo, Paolo Diacono nell'opera Historia Langobardorum, parla di "Carseoli" come di una delle città principali della provincia Valeria, zona annessa al Ducato di Spoleto.
La successiva comparsa dei Franchi sul territorio italiano causò una forte riduzione dei possedimenti dei Longobardi; in particolare il ducato di Spoleto fu notevolmente ridimensionato. Si costituì così la Contea dei Marsi, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo. Tra il X e l'XI secolo Carsioli venne indicata anche con il nome di "Sala", per concessione fatta dalla allora potente abbazia di Subiaco.
Quando il conte dei Marsi Rainaldo scelse di risiedere a Carsioli, nel 993, con il figlio Berardo ed il fratello Gualtiero, donò al monastero sublacense notevoli territori carseolani fra cui la chiesa di Santa Maria in Cellis. Molto probabilmente è al Conte dei Marsi che si deve un rafforzamento ed un più forte impulso alla costruzione del castello di S. Angelo, che domina il colle sopra l'attuale Carsoli. Il toponimo "Cellis", rimasto solo alla chiesa di Santa Maria, nella forma di Celle Carsolarum o più semplicemente, Celle, è riportato dai documenti più antichi che riguardano l'aggregato urbano che si andava formando sulle pendici di Colle Sant'Angelo intorno al castello-recinto. Il colle più tardi avrebbe definitivamente preso il nome di Carsoli.
I successori di Berardo e Odorisio si spartiranno il territorio, abitando uno nel castello di Oricola, l'altro a Colli di Monte Bove, il terzo nel castello di Sant'Angelo alle Celle. Gradualmente molte terre verranno donate, dagli stessi conti, ai principali monasteri del centro-Italia, in particolare Farfa, Subiaco e Montecassino. I monaci si sostituiranno così ai legittimi feudatari, almeno fino all'epoca sveva, quando, sotto il Barbarossa, Celle venne assediata e di nuovo occupata militarmente.
Nel XII secolo Carsoli, secondo una tradizione del luogo, ospitò San Francesco. Verso la fine del secolo, il paese vide il passaggio di Corradino di Svevia e di Carlo I d'Angiò. A quest'ultimo sarebbe da attribuirsi, secondo
alcuni studiosi, la costruzione della chiesa di Santa Vittoria che, però, secondo altri, sarebbe più antica.
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