BUONI PASTO ELETTRONICI,COSA CAMBIA.LA GUIDA PRATICA
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Redazione-La recente riforma dei ticket restaurant che consegna nelle mani dei lavoratori dei buoni solo in modalità elettronica, fino a massimo 7 euro al giorno, non utilizzabili oltre tale soglia e non spendibili nelle giornate non lavorative.
IL FORMATO
Sarà più o meno per tutte le società fornitrici in formato card. Le aziende consegneranno una card che rappresenta il supporto per il "carnet virtuale" mensile a disposizione del dipendente. La card conterrà i buoni pasto in formato elettronico. Ogni mese verranno caricati sulla card i buoni elettronici ordinati dall'azienda.
IL PAGAMENTO
Il lavoratore usufruisce del pasto ed effettua il pagamento con la card, mediante il POS a disposizione dell'esercente. Dopo aver inserito la card nel POS, l'esercente chiederà al lavoratore il valore del buono (sono nei casi in cui siano disponibili buoni di taglio differente) e confermerà l'operazione. Qualora il costo del pasto fosse superiore al valore del ticket, andrà saldato in contanti l'importo residuo. Al termine dell'operazione l'esercente rilascia uno scontrino con riportato il saldo aggiornato dei buoni pasto residui.
LE NUOVE REGOLE
I lavoratori possono dire addio ai buoni pasto usati per fare la spesa al supermercato o per pagare la cena al ristorante o in pizzeria. Il motivo è chiaro: a norma di legge, i ticket non sono cumulabili, cedibili e convertibili in denaro (vale a dire che che non danno diritto al resto in denaro) e vanno utilizzati solo durante le ore di lavoro per un massimo di un ticket al giorno. Ma, se fino ad oggi, nessuno aveva mai controllato che questa procedura venisse rispettata, con l’avvento della traducibilità del ticket elettronico sarà tutta un’altra storia. E per le società erogatrici sarà semplicissimo fornire alle aziende i dati sull’uso dei buoni che ne fanno i clienti.
La nuova normativa punta a due principali obiettivi:
- armonizzare il regime fiscale dei buoni pasto con le soglie europee, mediamente a 7 euro;
- favorire la digitalizzazione del mercato dei buoni pasto contrastandone l’utilizzo poco ortodosso presso gli esercizi commerciali che li accettano.
TRACCIABILITA'
Il pagamento dei prodotti alimentari tramite buono pasto elettronico è ovviamente tracciabile: di conseguenza, risulta evidente un eventuale utilizzo diverso o scorretto. Pertanto, è prevedibile una evoluzione del mercato, con un numero assai minore di esercenti disposti ad accettare i buoni pasto elettronici, se non nel rispetto stringente della norma. Di fatto, per il lavoratore, questo si traduce in un “contro” assai più significativo del “pro” legato alla più alta soglia di detassazione. Il vantaggio finale, in soldoni, è in capo al datore di lavoro, che può comunque fruire della maggiore defiscalizzazione senza venire impattato dalle nuove regole di utilizzo.
DETASSAZIONE
Se il ticket cartaceo consente una certa flessibilità (è impossibile stabilire se è stato utilizzato o meno durante la giornata lavorativa o se sono stati sommati più buoni), il buono pasto elettronico rende più rigida l’applicazione della normativa. Dunque, per compensare questa sorta di “disincentivo” alla smaterializzazione, il Legislatore ha previsto un maggiore vantaggio fiscale, che potrà rendere più appetibile – soprattutto per le aziende – la scelta dei ticket restaurant digitali: secondo una ricerca di Openeconomics dell’Università Tor Vergata di Roma, le nuove agevolazioni potrebbero indurre le imprese a investirvi 500 milioni, che per i dipendenti significherebbe nel complesso un’integrazione di reddito intorno ai 400 euro all’anno.
I VANTAGGI PER LE AZIENDE
A far festa saranno soprattutto le aziende: non devono investire nella costruzione di una struttura interna da adibire a mensa, deducono i costi del servizio come costi inerenti alla gestione del personale e risparmiano sugli oneri previdenziali, dal momento che i ticket sono esclusi dal reddito imponibile, ora salito per gli e-ticket al limite complessivo giornaliero di 7 euro. Ma se l’azienda fornisce un buono di importo superiore a quello stabilito, non ha alcun vantaggio fiscale nella parte eccedente.
I NUMERI
Infine alcuni dati di mercato: i buoni pasto vengono utilizzati da oltre 2,5 milioni di dipendenti e liberi professionisti, vengono emessi circa 500 milioni di buoni l’anno, il 15% elettronici. Le pricnipali società che li emettono hanno messo a punto apposite soluzioni POS per i buoni pasto elettronici.
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