IL SITO CASTELLARE DI "ANTUNI"
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione-Completamente abbandonato e quasi inaccessibile fino al 1990, l’antico borgo di Antuni sta riacquistando sempre maggior interesse grazie all’opera di restauro degli edifici più importanti quali il Palazzo del Drago e la corte bassa. Terminato il restauro nel dicembre del 1999, i lavori hanno avuto seguito grazie ai fondi del Giubileo 2000. Infatti, negli anni seguenti, iniziarono i lavori di recupero delle mura, poste nella parte destra dell’abitato, dell’antica mulattiera che conduceva al centro del borgo, della torretta, e di molti insediamenti abitativi. Oltre ai numerosi ruderi delle case che formavano il nucleo centrale di Antuni sul colle sorge anche l’antico Eremo di San Salvatore posto su una parete che guarda a picco sul lago. Così, durante la visita di questo paese scomparso, ci si può rendere benissimo conto di che posizione godeva e quanti colpi d’occhio offre tutt’ora sul vicino Lago del Turano. Lungo l’itinerario è possibile ancora vedere le mura delle abitazioni e ricostruirne mentalmente sia l’aspetto e la che la posizione. Risalendo la scalinata che conduce all’ingresso del borgo di Antuni, sulla sinistra, si incontra una cappellata dedicata alla madonna e poco oltre una pietra recante la scritta “Quando il sole muore a ponente e il cielo si tinge di rosa sale leggera una Ave Maria e ferma un istante il corso affannoso della vita”. Questa pietra ci da il benvenuto alla Comunità Incontro di Don Gelmini che nel borgo antico di Antuni ha una delle sue sedi. La comunità è ospitata nel Palazzo (o castello) del Drago che con la sua mole è certamente il complesso più interessante da vedere.Completamente ristrutturato, si presenta per buona parte modificato, non solo nel suo aspetto ma anche nei suoi elementi architettonici e, come abbiamo già detto, per le finalità di utilizzo. IlPalazzo del Drago, a cui si accede passando sotto un archetto, era composto da un gran numero di sale, molte delle quali affrescate, da scalinate di pietra e contava in tutto ben 365 finestre. Tutta la struttura è visitabile solo esternamente e, nella facciata è rimasto nell’aspetto originale solo il portale d’ingresso. Facendo il periplo del palazzo, oltre a notare gli ambienti dove si svolgono le attività della Comunità Incontro, è possibile osservare anche gli antichi bastioni, rimasti nel loro aspetto primitivo e i contrafforti che si affacciano sul lago. Una curiosità da rilevare in questo antico sito, Nella parrocchiale di Antuni era in vigore l’uso di seppellire i propri cari in luoghi distinti. Infatti le donne venivano sepolte nei pressi della porta della sacrestia, gli uomini davanti all’altare e i bambini presso la porta dove sorgeva il battistero. Profumi di storia emana questo sublime monumento dell'XI secolo che ancora oggi rende emozione, da non perdere una visita.