FOBIA SCOLARE - SINTOMI E RIMEDI DI UN PROBLEMA SEMPRE PIU' COMUNE
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione- La fobia scolastica (o rifiuto scolare) è un disturbo che colpisce durante l’infanzia e l’adolescenza: provoca un livello di ansia e di paura ad andare e restare a scuola, talmente forte da impedire una regolare frequenza.
Questa paura di andare a scuola è spesso irrazionale, immotivata e non controllabile, ma le sue conseguenze sono reali e concrete, visto che le assenze ripetute possono compromettere il percorso di studi e la sfera emotiva e relazionale, sia con la famiglia che con gli amici.
Luigi Ballerini, medico, psicoanalista e autore di libri per ragazzi, intervistato da Annamaria Testa su Nuovo E Utile, illustra così questo disturbo: “La fobia scolastica è qualcosa che può succedere all'improvviso, e può destabilizzare l’intera famiglia. Riguarda anche gli studenti bravi a scuola e affligge in uguale misura le ragazze e i ragazzi. Fobia scolastica significa che i ragazzi desiderano andare a scuola e ogni sera se lo ripromettono: magari fanno i compiti e preparano la cartella. Ma la mattina non ce la fanno: è più forte di loro, restano bloccati a letto o in casa. Se ne dispiacciono e si giudicano negativamente per questo”.
Naturalmente la fobia scolare non ha nulla a che vedere con l’ingiustificata assenza da scuola, è un disturbo serio che va riconosciuto e convalidato da uno specialista che, nel caso di conferma, può indicare il percorso terapeutico corretto per affrontare il problema.
Solitamente, le cause, sono i fattori ambientali a scatenare l'insorgere della fobia scolare e del rifiuto della scuola, ma le cause che generano la sua comparsa possono essere molte. Eventi particolarmente stressanti o traumi, infatti, anche non strettamente legati alla scuola, sono spesso legati a questo tipo di disturbo.
Come per altre patologie simili, chi soffre di fobia scolastica cerca di rifuggire situazioni che possono creare ansia o sensazioni negative evitando - in questo caso - di partecipare alle lezioni o trovarsi in un ambiente con troppe persone o in cui ci si sente inadeguati o giudicati.
Ed è proprio la paura del giudizio uno dei fattori fondamentali della fobia scolastica, strettamente connessa alla fobia sociale: in quale posto, infatti, ci si sente più giudicati che a scuola?
Voti, esami, prove scritte e interrogazioni, che riescono a mettere in crisi anche chi non soffre di disturbi legati all’ansia, possono avere un effetto catastrofico su chi ha più difficoltà in questo senso.
Si stima che in Italia soffra di fobia scolare tra l'8 ed il 10% dei ragazzi in età scolare, con maggiore incidenza in tre fasi di passaggio: l'entrata alle elementari (5-6 anni), il passaggio alle scuole medie (10-11 anni) e il primo anno delle superiori (13-14 anni).
Al momento di recarsi a scuola o già dalla sera precedente, chi soffre di fobia scolare può sentire un forte senso di ansia e di panico, spesso accompagnati da mal di testa, vertigini, tremori, palpitazioni e, nei casi più gravi, dolore toracico, nausea e vomito.
La fobia scolare può essere accompagnata anche da attacchi di panico, ansia generalizzata, fobia sociale, fobia specifica, depressione, disturbo della condotta, disturbo oppositivo - provocatorio, disturbo da deficit di attenzione - iperattività e disturbo dell’apprendimento.
Si tratta di condizioni che devono sempre essere diagnosticate e seguite da un medico specialista, per evitare la nascita di altre problematiche nello sviluppo emotivo e sociale dei bambini e dei ragazzi.
Il dialogo tra ragazzi, genitori e insegnanti è fondamentale fin dai primi segnali di questo disturbo e per poter aiutare già dalle prime fasi lo studente che ne soffre.
Gran parte del lavoro di contenimento del disturbo viene anche dall’ambiente scolastico: un clima favorevole, che faccia attenzione alle esigenze del singolo ragazzo, aiuta a ridurre stress e contribuisce ad alleggerire la pressione dovuta all’ansia. Fondamentale è l'attività extra
scolastica, come sport, danza, o altre attività che possano far distrarre, e di stendere le ansie accumulate.
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