SUBIACO - LA VISITA DI RE CARLO NEL 1990, E LA VILLA PER LADY D
- Scritto da Ivan Cicchetti
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Redazione- Il re d’Inghilterra Carlo III rimase affascinato dai monasteri benedettini di Subiaco, città della Valle dell’Aniene a nord-est della capitale. Principe di Galles, ricco di castelli e monasteri, fu colpito da giovane dal Sacro Speco che svetta in cielo sul monte Taleo: prima la visita ad Anticoli Corrado con il padre Filippo, poi Carlo tornò a girare un documentario con la BBC nel febbraio del 1990. I membri della famiglia reale inglese hanno visitato Anticoli, una città modello, perché una donna anticolan era una dama di corte a corte.
“Quella visita non è stata dimenticata da Filippo di Edimburgo – racconta l’architetto Giorgio Orlandi che ha accompagnato Carlo nei tre giorni al Sacro Speco – e quando Filippo è diventato presidente mondiale del WWF ha chiesto a Carlo di tornare a Subiaco con la BBC e girare un documentario del Sacro Speco».Arriva a Subiaco a metà febbraio 1990 e visita la locale cartiera gestita da un’azienda inglese. Una tre giorni di sublocazione dell’allora Carlo d’Inghilterra raccontata da chi lo ha accompagnato in questo viaggio, tra arte, storia e natura per immortalare il monumento simbolo di Subiaco, dove il Santo di Norcia in meditazione per tre anni, elaborò la sua regola, “Pregate e lavorate”. Un paesaggio che rimase impresso su Filippo di Edimburgo e come presidente mondiale del WWF nel 1990 chiese all’allora principe Carlo di girare un documentario sul Sacro Speco (oggi candidato a sito Unesco). “Le riprese sono durate tre giorni e Carlo era il conduttore della troupe della BBC – ricorda l’architetto Orlandi – Il Sacro Speco era considerato un monumento italiano che non aveva deturpato il paesaggio ed era l’unico preso dal Re d’Inghilterra in Italia, poi ha girato altri in vari paesi del mondo».Ma l’architetto Orlandi, grande amico dell’attrice Gina Lollobrigida, da sublacense doc, ha pensato anche a una sorpresa per Carlo, per fargli trovare la “Bersagliera”: “Infatti volevo portarla – ricorda Giorgio Orlandi – ma loro mi ha detto che era una visita privata e che non era possibile». Tre giorni in cui il Principe d’Inghilterra ha posto mille domande all’architetto, per scoprire, filmare e raccontare la storia e l’arte di questo monumento, unico al mondo per la sua posizione. “Infatti è un grande appassionato d’arte – racconta Giorgio – e ha sempre cercato i dettagli degli affreschi e la storia del Sacro Speco”. I monaci gli avevano preparato un pranzo con prodotti locali e anche l’amaro alle erbe del Monte Taleo: “Invece mangiava i suoi panini nel chiostro – ricorda l’architetto – contenuti in un piccolo frigo”.Ad accoglierlo l’allora abate Dom Stanislao Andreotti, una tre giorni iniziata con una visita alla locale cartiera gestita da un’azienda inglese e che gli è stato regalato il libro sui 500 anni di industria, scritto dall’architetto Giorgio Orlandi. Durante la sua visita aveva pensato anche a Diana: “Voleva regalargli una villa con grande parco negli Altipiani di Arcinazzo – ricorda Giorgio – una notte dormì a Subiaco nella carovana reale parcheggiata presso i monasteri, infatti andai prestissimo ed era già lì con la troupe della BBC, invece, ha passato le altre notti in ambasciata a Roma e la mattina è venuto a Subiaco». Chiaramente, come ci racconta
l’architetto, nemmeno l’allora principe Carlo aveva dimenticato Anticoli Corrado e visitò anche il villaggio dei modelli.
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