SUCCESSO PER LA PASSEGGIATA DELLA MEMORIA A GUIDONIA MONTECELIO
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Redazione- Successo per la Passeggiata della memoria promossa sabato 10 giugno dalla Sezione ANPI "Concetta Piazza" di Guidonia Montecelio, dall'Associazione Giovanile Oltre Il Ponte e dal Cammino della Liberazione della Valle dell'Aniene. L'itinerario proposto ha toccato i luoghi segnati dalle vicende degli ultimi giorni di occupazione nel territorio cornicolano. Ogni tappa è stata caratterizzata da approfondimenti proposti dagli esperti delle tre realtà organizzatrici e dalla lettura di brani tratti dai libri "Comme 'na lura" di Teresa Sperandio e "La Banda Ferraris e il Nord-est romano" di Marco Brocchieri.
I fatti storici
Le vicende vanno inquadrate, dal punto di vista storico e territoriale, nel contesto della ritirata tedesca successiva allo sfondamento della Linea Gustav da parte degli Alleati. Le truppe nazifasciste, provenienti dalle vie Sublacense, Prenestina e Casilina, muovevano verso Nord in direzione della via Salaria percorrendo la via Maremmana e la via Licinese. Sulla loro strada gli occupanti hanno lasciato una scia di sangue iniziata già dal 26 maggio 1944 a Madonna della Pace (15 vittime civili), proseguita il 6 giugno in località Aretta (3 vittime) e Colle Siccu (11 vittime), e che ha avuto il culmine tra il 7 e l'8 giugno con l'eccidio delle Pratarelle a Vicovaro (28 vittime) e gli eccidi di Fonte Paolone e dell'ex ufficio postale a Marcellina (entrambi con 9 vittime).
A Guidonia Montecelio, in quei giorni, i tedeschi in ritirata uccisero 5 persone. Il 3 giugno, durante un rastrellamento a Tor Mastorta, il contadino Giuseppe Fabrizi venne ferito mortalmente con un colpo di fucile. Tre giorni dopo, il 6 giugno, Eva D'Antimi fu sorpresa da una pattuglia tedesca mentre stava parlando con una pattuglia angloamericana nei pressi del passaggio a livello di Casacalda: fu uccisa sul posto con una raffica di mitra. A Montecelio, la notte sera del 6 giugno 1944, Angelo Palozza, Angelo Massucci e Tullio Sperandio non fecero rientro nelle loro abitazioni. La mattina successiva il primo fu ritrovato ucciso e derubato nei pressi di via del Cannetaccio. Quel giorno, a causa dell'arrivo delle avanguardie inglesi, i tedeschi cannoneggiarono il paese, uccidendo l’undicenne Giuseppe Ciccotti e ferendo altre due persone.
I corpi di Massucci e Sperandio, orrendamente straziati, furono ritrovati alcuni giorni dopo nel bosco delle Carpeneta.
La memoria a Guidonia Montecelio
Nel dopoguerra i fascicoli dei procedimenti penali riguardanti questi eccidi vennero archiviati nel cosiddetto armadio della vergogna. Di conseguenza non furono svolte ulteriori indagini e, per questo motivo, ancora oggi, malgrado le ricerche storiografiche, persistono dei dubbi sui reparti tedeschi responsabili delle atrocità narrate e sulla precisa dinamica dei fatti. Inoltre, ciò ha segnato inevitabilmente la memoria storica dei territori coinvolti, che risulta spesso divisiva, se non del tutto assente.
A Guidonia Montecelio ciò si manifesta nelle gravi lacune della memoria pubblica e della toponomastica: innanzitutto, va fatto notare che, fatta eccezione per le 4 vittime di Montecelio - oltre ai tre citati poc'anzi vi è anche Attilio Palozza, ferito mortalmente da un milite fascista il 21 ottobre 1943 -, l'unica strada intitolata a un caduto del territorio si trova in località Le Casette, con via Flavio Stazi, militare disperso nei Balcani nel giugno 1944 mentre era in corpo alla Divisione Italiana Partigiana "Garibaldi"; del tutto assenti, invece, vie intitolate alla memoria di Giuseppe Fabrizi, di Eva D'Animi e del giovanissimo Giuseppe Ciccotti; inoltre, nella città non vi sono lapidi o monumenti in ricordo dei numerosi bombardamenti alleati subiti da Guidonia tra l'ottobre del 1943 e la primavera del 1944 o delle loro vittime. Se conosciamo l'identità di queste ultime è solo grazie alle ricerche del socio di Oltre Il Ponte Marco Brocchieri, che è riuscito a dare un nome alle 12 vittime del bombardamento del 24 ottobre 1943 (Antonio Salvati, Maria Rosa Coccia, Vittorio Cavallo, Luisa Gramegna, Isolina Messi, Giuseppe Grilli, Giuseppe Mosconi, Serafino Di Palma, Vincenzo Bico, Giancarlo Malaguti, Giuseppe Cavallo e Francesco De Leo) e alle 4 del 13 gennaio 1944 (Luigi Manchia, Gioacchino Arcangeletti, Filippo Silvi e Bartolomeo Panichi).
Gli appuntamenti per il futuro
L'impegno delle associazioni promotrici della Passeggiata della memoria è quello di proseguire il lavoro intrapreso nell'ultimo biennio, volto alla riscoperta e alla divulgazione della storia locale e delle tante piccole vicende, spesso dimenticate, che l'hanno contraddistinta. Emblematica, in tal senso, l'intitolazione della Sezione ANPI di Guidonia a Concetta Piazza, ostetrica di Montecelio che venne imprigionata a via Tasso e successivamente decorata con Medaglia di Bronzo al Valor Militare per aver dato nascondiglio nelle campagne intorno al paese a 40 ex prigionieri di guerra alleati, evasi dal campo di concentramento di Fara Sabina dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943.
Si dà pertanto appuntamento all'edizione 2024 di questa bella iniziativa.
Sezione ANPI “Concetta Piazza”
di Guidonia Montecelio
Associazione Giovanile
Oltre Il Ponte
Cammino della Liberazione
della Valle dell’Aniene
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