CARDINALE SCOLA :"INSERIRE UNA FESTA ISLAMICA NELLA DIMENSIONE PUBBLICA"
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Redazione-Lo ha detto il cardinale Angelo Scola, all’incontro sul tema “Comunicazione e misericordia”, nel tradizionale appuntamento con la stampa per la ricorrenza di San Francesco di Sales, interpellato sulla questione del rispetto dei “simboli” cristiani in rapporto alla presenza di fedeli di altre religioni. “La ragione del simbolo – ha detto Scola – è la ragione della comunicazione interpersonale. Il suo significato profondo è la sua interpersonalità, ha un valore centrale. Se una società rinuncia a un simbolo, per scelte sbagliate, o perché costretta da un autoritarismo o perché lo delimita per ragioni di sicurezza, perde qualcosa perché perde forza comunicativa, perde interpersonalità”, invece “una società plurale deve essere il più possibile inclusiva”.Dunque, anche di fronte al recente dibattito in Francia sul tema, “io continuo a criticare la laicità francese: non si può pretendere che una società civile plurale si concepisca come una notte in cui tutte le vacche sono nere, uno spazio di impossibile neutralità in cui tutto sparisce. Dal punto di vista della concretezza della realtà, deve essere il più possibile rispettosa della storia”. Così, riguardo alle polemiche sul simbolo del presepe per rispetto della presenza di fedeli musulmani “non si deve togliere il presepio ma semmai prendere una loro festa e inserirla nella dimensione pubblica”. E “tutto questo – ha precisato Scola – rispettando delle condizioni oggettive”. Ad esempio, per quanto riguarda la creazione di moschee, “bisogna chiedersi qual è la domanda, chi la pone, come vuole la mosche e cosa ci vuol fare, se la moschea rispetta anche urbanisticamente la storia di una città cristiana. Sono tutte condizioni da vagliare ma per il resto una società inclusiva non può pretendere che la legge risolva la questione del mio e nostro giocarci di persona in un rapporto aperto e finanche misericordioso, nel difficile equilibrio fra misericordia e giustizia che va costruito di volta in volta”. Per Scola “i simboli, se ben interpretati, e con l’elemento sicurezza calcolato, devono favorire il dialogo religioso” perchè “con i simboli si dà carne alla propria convinzione”. Così “l’elemento sicurezza va trattato con cura ma una società plurale deve essere ancora più inclusiva”.
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