GOVERNO, E' CRISI. SALVINI DA PESCARA SPIEGA I MOTIVI
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Redazione- Matteo Salvini accelera e cala il sipario sull'esperienza di governo con il Movimento 5 Stelle: "Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di 'Signor No'". I rimpasti di governo non c'entrano nulla.
Il punto è che governare così è impossibile. Le differenze sono troppe e riguardano l'economia, la politica interna e pure quella estera. Ma, soprattutto, riguardano il fatto che il Movimento 5 Stelle si è trasformato nel partito del no, incapace di comprendere ciò di cui il Paese ha bisogno (vedi il caso Tav). "Non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni", fa sapere Salvini che poi prosegue: "L’ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla Lega da parte degli 'alleati', e restituiamo velocemente la parola agli elettori".
Come aveva già anticipato ai suoi, i parlamentari leghisti si dovranno accontentare di fare delle vacanze romane: "Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani".
Salvini da Pescara spiega la crisi
Salvini, arrivato in serata a Pescara, è tornato a parlare di ciò che sta accadendo all'interno del governo, spiegando che la situazione si è fatta ormai impossibile e che "pur di andare avanti siamo pronti a mettere in gioco le nostre poltrone. Quanti partiti metterebbero a disposizione sette ministri, mentre noi ridiamo la parola agli italiani. Non sono più accettabili i no". L'Italia, per il ministro dell'Interno, si trova a un punto di svolta e non può più permettersi passi falsi. Deve agire e non può rimanere appesa a un partito - il Movimento 5 Stelle - incapace di prendere una decisione: "C'è bisogno di fare, di fare e sbloccare le opere pubbliche, non abbiamo bisogno di ministri che bloccano le opere pubbliche". Il riferimento - neppure troppo velato - è a Danilo Toninelli che proprio ieri, in un'intervista al Corriere, aveva definito Salvini un "nano".
Per questo ora Salvini vuole un nuovo governo, che certifichi che i rapporti di forza all'interno del Paese sono cambiati e che la Lega è il primo partito, con il 36% delle preferenze, mentre continua il crollo dei grillini che ora sarebbero al 17%: "Chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo paese e di salvarlo". Ma come? Inziando con il taglio delle tasse, ormai fermo al palo da mesi: "Quanti tavoli abbiamo fatto sul taglio delle tasse? Ci dicevano che 'sai, c'è l'Europa...'".
E a proposito d'Europa, il vicepremier racconta un aneddoto interessante, che mostra una delle tante divisioni in seno all'esecutivo: "Al governo qualcuno diceva di non attaccare la commissaria tedesca o te la fa pagare, ma io non sono nato per vivere da servo di nessuno, ma da uomo libero". La commissaria tedesca è ovviamente Ursula Von Der Leyen, votata dai grillini e non dai leghisti.
Ora, la strada che il leghista si trova davanti è quella delle elezioni e pare non volere compagni di viaggio. Almeno per il momento: "Non ho nostalgia del passato, non mi interessa tornare al vecchio: se mi metto in gioco, lo faccio da solo, tranquillo e a testa alta.
Poi potremo scegliere dei compagni di viaggio...".
Fonte:rassegneitalia.info
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