IL REGNO UNITO E' FUORI DALLA UE. CAOS MERCATI, BORSE A PICCO: MILANO -9%
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Redazione-Smentiti tutti i sondaggi, ribaltone nell'urna inglese che matura con evidenza all'alba. Vincono i "leave" contro i "remain" con cinque punti di scarto: quando mancano ancora pochi seggi da scrutinare il risultato che ribalta la storia d'Europa segna un 51,2 contro 48,8 per chi voleva restare nella Ue. Immediate le reazioni sui mercati mondiali: Borse asiatiche in crollo verticale. E Indipendentisti scozzesi che, essendo europeisti convinti, lavoreranno per l'uscita dal Regno Unito e per l'entrata della Scozia nella Ue. Il leader nazionalista ed antieuropeista dell'Ukip, Farage, grande vincitore con l'ex sindaco di Londra Boris Johnson chiedono le dimissioni del premier Cameron, cui però il Tory Party ha chiesto di non dimettersi in caso di ko al referendum per i fedeli alla Ue. Dunque la Gran Bretagna lascerà la UE, che per la prima volta vede diminuire (a 27 ora) il numero delle sue stelle. Vince l'istinto isolazionista del popolo dell'Inghilterra post industriale: la cosmopolita Londra ha votato per rimanere nella UE.
"Trionfo". «Vittoria»: Marion Le Pen, nipote del fondatore del Front National e nuova star del partito esulta così in un messaggio diffuso via Twitter, seguito subito dopo da un secondo tweet in cui afferma che «Dalla Brexit alla Frexit: è ormai ora di importare la democrazia nel nostro paese. I francesi devono avere il diritto di scegliere!». «Evviva il coraggio dei liberi cittadini! Cuore, testa e orgoglio battono bugie, minacce e ricatti. Grazie Uk, ora tocca a noi. #Brexit». Così esulta su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini, per la vittoria del 'Leavè in Gran Bretagna. Sterlina ai minimi storici. E la reazione dei mercati - euforica dopo il primo opinion poll che aveva dato Remain al 52% - ne è una conferma: sterlina ai minimi storici sul dollaro dopo una discesa a precipizio peggiore di quella del Venerdì Nero del 1992, panico nelle borse di mezzo mondo, futures a -7% a Londra.
Crolla la Borsa di Tokyo sull'ufficialità dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea. Il Nikkei 225 cede il 7,9% a 14952,02 punti.
Panico sui mercati, Borse nel caos La Gran Bretagna esce dall'Europa e le Borse vanno a picco. Crolla anche la sterlina, che perde oltre il 10% sul dollaro, una calo praticamente mai visto in una sola seduta. Vola invece l'oro, da sempre considerato un bene rifugio in momenti di crisi. Tempesta anche sui titoli di Stato dopo la Brexit. Il differenziale tra Btp e Bund si è impennato fino a 191 punti base in avvio in pochi minuti dai 130 della chiusura di ieri, con il tasso del 10 anni italiano in rialzo all'1,7%. Poi il differenziale ha ripiegato sotto quota 170 a 165 punti. Il tasso del Bund è piombato fino al minimo record di -0,17% per poi risalire a -0,15%. Il divario tra i decennali di Spagna e Germania ha sfiorato i 200 punti base e ora si è ridotto a 173 punti. A Milano in avvio quasi tutti il titoli principali non riescono a fare prezzo per troppo ribasso, poi perde il 10%. Francoforte e Parigi perdono quasi il 10%.
Milano è la Borsa che soffre di più. In avvio quasi tutti il titoli principali non sono riusciti a fare prezzo per troppo ribasso. L'indice guida Ftse Mib in mattinata perde oltre il 9%, dopo essere arivato a -11%, con crolli a due cifre per le banche. Un crollo che di fatto pareggiano la crescita delle precedenti cinque sedute, quando i mercati puntavano sulla vittoria della permanenza della Gran Bretagna nell'Unione europea. I titoli più penalizzati restano quelli del credito con Intesa che cede il 17% a 1,86 euro, seguita da Unicredit, Bper, Mediobanca e Banco popolare che ondeggiano su perdite attorno al 16%. Negli altri settori sempre deboli Leonardo-Finmeccanica, Telecom e Mediaset che perdono oltre il 12%, mentre Enel ed Eni cedono sette punti percentuali. Tengono Luxottica (-1,9%), con Terna e Snam che perdono meno di tre punti. Dopo l'avvio devastante, anche le Borse europee cercano un assestamento su ribassi comunque pesanti, con l'Euro Stoxx che va giù del 7,7%. Londra cede il 4,4% dopo essere arrivata a cali dell'8,7%. Parigi cede il 7,5%, Francoforte il 6,2%, Madrid perde il 9,8%. Ad Atene l'indice Bs Ase perde il 14%. Tra i 600 titoli a maggior capitalizzazione del Vecchio Continente, vengono letteralmente scaricate le banche greche, con Eurobank Ergasi e Alpha Bank in calo del 30%.
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