E' DECEDUTO SERGIO MARCHIONNE, UN ABRUZZESE DOC
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Redazione-E' morto l'ex ad della Fca Sergio Marchionne. Secondo quanto riferiscono le versioni online dei principali quotidiani italiani, Marchionne è morto a Zurigo dove era ricoverato da alcune settimane. “Aveva pianificato tutto, una pausa di pochi giorni per poi tornare immediatamente al lavoro. Sergio Marchionne, 66 anni compiuti a giugno, è morto all'ospedale universitario di Zurigo dove era stato ricoverato il 27 giugno per un intervento alla spalla destra”, scrive La Repubblica.
Dopo l'intervento alla spalla destra, a fine giugno, le sue condizioni parevano nella norma. Poi però l'aggravamento per quelle che i sanitari hanno definito "complicanze postoperatorie". La situazione sarebbe precipitata all'inizio di questa settimana. L'amministratore delegato di Fca ha perso conoscenza. Venerdì John Elkann ha constatato che "Marchionne non potrà tornare a fare l'amministratore delegato".
Informazioni successivamente emerse, ricorda il Corriere della sera, hanno specificato che Marchionne, dopo l’intervento alla spalla subito il 28 giugno, “aveva avuto complicazioni inattese e gravissime, che lo avevano costretto in uno stato di coma irreversibile a partire da venerdì. Al suo posto, in Fiat-Chrysler è subentrato come amministratore delegato il britannico Mike Manley, mentre la carica in Ferrari è passata a carica a Louis Carey Camilleri, con John Elkann presidente di entrambe le aziende”.
L'uomo che ha portato la Fiat nel futuro è invece il ricordo nel titolo di apertura de La Stampa: "Globale. La parola che forse meglio definisce la sua figura, l’uomo che ha portato Fiat nel futuro, è quella di manager globale. Nessuno come lui a livello mondiale ha saputo plasmare e permeare un gruppo multinazionale a propria immagine e somiglianza", scrive il quotidiano torinese
"Marchionne significava Fiat Chrysler Automobiles, Cnh Industrial, Ferrari e viceversa. Un motore instancabile, una fucina di idee, una carica incontenibile. Ma anche un leader che non amava essere contraddetto e con il quale era difficile mantenere il passo. Per lui, al vertice delle aziende della famiglia Agnelli, quattordici anni vissuti pericolosamente e a passo di carica.
Il padre Concezio nacque a Cugnoli in Abruzzo e fu un maresciallo dei Carabinieri mandato negli anni trenta in Istria, regione passata dall'Austria-Ungheria all'Italia dopo la Prima guerra mondiale. Concezio vi prestò servizio fino al termine della seconda guerra mondiale quando la regione passò alla Jugoslavia. Qui conobbe la futura moglie, Maria Zuccon, veneto-istriana. Negli anni della guerra la famiglia materna fu colpita da due tragici lutti, causati dal clima di scontro etnico tra italiani e slavi che per decenni aveva avvelenato quella regione di confine: nel settembre del 1943 il nonno di Sergio, Giacomo Zuccon, fu sequestrato e gettato in una foiba da partigiani titini (i suoi resti verranno in seguito recuperati, assieme ad altri, nella foiba di Terli dai Vigili del Fuoco e riconosciuti dall'altra figlia Anna). Alcune settimane dopo, anche lo zio Giuseppe, fratello della madre, messosi alla ricerca del padre di cui non si avevano più notizie, cadde in un rastrellamento dei militari tedeschi che, scambiandolo per un partigiano o disertore, lo passarono per le armi.
A seguito di questi fatti e della seguente occupazione dell'intera regione da parte delle milizie iugoslave, i genitori di Sergio decisero di rifugiarsi presso i familiari di Concezio a Chieti, dove subito dopo si sposano e dove lui nascerà nel 1952. Quando Sergio aveva 14 anni, la sua famiglia si spostò ancora, emigrando in Ontario, Canada, dove si era già stabilita, esule dall'Istria, la zia materna Anna Zuccon.
Marchionne era domiciliato in Svizzera, precisamente a Walchwil nel Canton Zugo, ma abitava a Blonay, nel Canton Vaud negli ultimi anni di vita. È stato criticato perché non pagava le tasse in Italia. Nel 2012 è risultato essere il manager più pagato in Italia, tra le società italiane allora quotate in Piazza Affari (come A.D. di Fiat S.p.A. e Presidente di Fiat Industrial) con compensi monetari per 7,4 milioni di euro e azioni gratuite («stock grant») assegnate all'inizio del 2012 in base al piano di incentivazione 2009-2011, che il giorno dell'assegnazione valevano 40,7 milioni. Per la carica di A.D. dell'allora Chrysler non ha percepito alcun compenso.
Perché si sapeva così poco delle sue condizioni di salute
Il mistero sulle sue condizioni di salute, di cui si è saputo pochissimo finora, era spiegato dal fatto che l'Italia ha adottato una normativa che disciplina il “market abuse”.I dettagli sono contenuti nel regolamento Ue n. 596/2014 e permettono a una azienda di ritardare le notizie che potrebbero spingere qualcuno a manovre speculative. Il meccanismo non è semplice. Innanzitutto si devono verificare tre condizioni chiave: che si sia un legittimo interesse dell'azienda che sarebbe pregiudicato se l'informazione venisse immediatamente diffusa al pubblico; che il pubblico non venga indotto in errore dal ritardo nella scomunicazione e che l'azienda garantisca la riservatezza della informazione.Proprio per questo ultimo punto, è previsto che l'azienda crei un apposito registro delle persone a conoscenza del'informazione riservata che, nel momento della pubblicazione, deve essere trasmesso alla Consob, l'organo di vigilanza di borsa.Questo serve a verificare che nessuno abbia approfittato di quello che sapeva per speculare.
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