GIOVANNI SOLLIMA E IL SUO QUINTO LIBELLO DI PEZZI TESOTICI| INTERVISTA ESCLUSIVA
- Scritto da Barbara Scardilli
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Redazione- Disponibile in libreria e negli store digitali il “Quinto libello di pezzi tesotici” (Controluna - Edizioni), il nuovo libro di poesie di Giovanni Sollima. L'idea della copertina richiama il pensiero, che ha e deve avere vita rispetto al simulacro delle fattezze umane, il quale pur rimane come più alto e imprescindibile simbolo percettivo, come formale e classico orizzonte.
Abbiamo intervistato il poeta e scrittore catanese per saperne di più! Ecco cosa ci ha raccontato:<<
Chi è Giovanni Sollima?
Sono uno psichiatra, che lavora in una Comunità terapeutico-riabilitativa nel territorio metropolitano di Catania. Mi occupo di arte ed espressività e sono coordinatore, all’interno di campi di applicazione psico-socio-riabilitativi, di laboratori di attività espressiva. Poeta, ho all’attivo diverse pubblicazioni dal 1994 al tempo d’oggi, in cui esco, per Controluna – Edizioni di poesia, col mio “Quinto libello di pezzi tesotici”. Nel frattempo non ho pubblicato solo poesia: sono autore di saggi e di una raccolta di raccontini, nonché coautore di un dialogo filosofico; ma sono, e nella sensibilità rimango, soprattutto poeta.
Come nasce la passione per la scrittura e in particolare per la poesia?
Come mi piace dire, per uno stato necessitante. È un istinto incoercibile e ineluttabile all’espressione e alla comprensione di simboli e significati, che matura nel tempo e nello spazio soggettivo e oggettivo, fino alla personale padronanza intelligente d’una forma creativa o speculativa di scrittura. Storicamente, come poeta, vengo fuori nel 1980, durante gli studi classici, quando, rientrato da uno stato d’ispirazione, mi accorsi di aver composto dei versi, che ponevano una base di dedicato dialogo col pensiero e la dimensione introspettiva, percettiva e rappresentativa personale. La mia prima raccolta pubblicata di poesie giungerà, comunque, anni dopo: nel 1994 col Primo libello di pezzi tesotici.
C'è un autore o un'autrice alla quale ti ispiri particolarmente?
Più di uno in un arco storico evolutivo: i lirici greci, Dante, Leopardi, Montale.
“Quinto libello di pezzi tesotici” è il tuo nuovo libro, di che cosa si tratta?
Il “Quinto libello di pezzi tesotici” è la mia ultima raccolta pubblicata di poesie. È un progetto editoriale di poesia lirica, giunto al quinto appuntamento. I “pezzi tesotici” sono i singoli brani, i diversi momenti poetici della collezione proposta. Le liriche provengono tutte da una raccolta cronologica madre, denominata “Tesos”, mio termine originale, di risonanza classica, derivante dall’unione delle abbreviazioni “tes.” e “os.”, tessuto osseo. Come già asserito, il “Primo libello di pezzi tesotici” è stato pubblicato nel 1994. Il “Quarto libello” è del 2011. La pubblicazione del “Quinto libello” rappresenta per me una ripresa del progetto “tesotico” e contemporaneamente un nuovo debutto.
A chi è rivolto e perché?
Ad un lettore sensibile, che entri in risonanza con le liriche del libello e che le faccia senso-percettivamente proprie. Seppure non è facile trovare lettori elettivi, anche un solo incontro di dialogo è un’alchimia preziosa, un riscontro poetico assoluto.
Quale messaggio vuoi trasmettere?
Spero un messaggio di bellezza. Comunque, un frangente d’avvenenza; una carezza per l’intelligenza sensibile e un valore d’attenzione; un movimento sensoriale e percettivo di personalissima risonanza. E, forse, uno spazio lenitivo e di coscienza nella direttrice propria di cammino, nella visione del mondo di ognuno.
Prossimi progetti?
Di certo in ambito poetico vorrò dare continuità al progetto “tesotico” con il “Sesto libello”, per quanto nell’immediato e per un certo periodo sarò concentrato sulla divulgazione e promozione del “Quinto libello ”. Spero, poi, di giungere a pubblicare una raccolta di liriche, che danno corpo ad una poesia meno soggettiva e più narrativa, più inserita nel contesto d’avvenimento e riflesso storico e sociale: