ANTONIO INGROIA| ULTIME NOTIZIE
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Redazione- chiediamo oggi al Sig. Francesco Macri’ esperto in Security e collaboratore di Antonio Ingroia, la Sua opinione riguardo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ ex Pubblico Ministero:<<
Vi rispondo molto volentieri, anche se non mi piace normalmente entrare direttamente nei fatti di cronaca e di attualità, poiché ritengo saggio aspettare sempre che le cose si raffreddino, visto che nel parlare a caldo, troppo spesso si rischia di dire delle stupidaggini; però questa volta stiamo vivendo una situazione che ha generato in me una serie di considerazioni che ho piacere di condividere. Ovviamente ho piacere di condividere, poiche’ sono considerazioni che riguardano nella fattispecie un tema di cui mi occupo come si suol dire da una vita. Il tema, come potete immaginare, e’ quello legato alla Criminalita’ Organizzata e al fenomeno mafioso in generale, che indirettamente si interfaccia a pieno titolo alle vicende legate al mio amico Antonio. Come ho già avuto modo di commentare in altre testate, e al di là di questo specifico episodio che vede l’ Avv. Ingroia protagonista di una vicenda a dir poco grottesca, vorrei condividere questa mia analisi basata su fatti e vicende che hanno visto l’ ex PM protagonista in questi ultimi anni. Partirei subito da una considerazione, la più importante a mio giudizio, ovvero la madre di tutte le inchieste giudiziarie sulle quali Ingroia e’ stato protagonista presso il tribunale di Palermo: La Trattativa Stato Mafia. Diciamocelo pure chiaramente, questa inchiesta, che vide appunto quale attore principale il Giudice Ingroia, ha drammaticamente gettato una macchia indelebile sulla politica italiana, complice, sentenze alla mano, di una scellerata trattativa fra Cosa Nostra siciliana e alcuni settori politici istituzionali nazionali. E, da questa torbida ed inquietante inchiesta, che si aggiunge ai tanti misteri italiani, di certo Antonio Ingroia e’ la massima espressione o meglio ancora, la vittima sacrificale da crocifiggere quale unico protagonista che cerco’ con grande spirito di servizio, far emergere quella sacrosanta verita’ che troppe vittime da anni rivendicano. Inchiesta che, come tutti sapete, porto’ alla sbarra innumerevoli criminali e soggetti istituzionali, ma quando, per puro caso, si giunse a mettere mano su alcune intercettazioni che riguardavano anche l’ ex capo dello stato Giorgio Napolitano, tutto si blocco’ con la relativa archiviazione. E la vera sentenza finale, fu che da quel momento per il povero PM Ingroia inizio’ a mio giudizio, il vero calvario professionale e umano, con tante inqualificabili vicende che preferisco neanche farne citazione, un vero e proprio monitoraggio costante sulla sua vita personale, da parte di quei Media, al soldo dei potenti editori, con il compito specifico di monitorare ogni mossa, ogni respiro del povero magistrato, una sorta di vero e proprio grande fratello con il fine di distruggere quell’ uomo che si era contrapposto ai poteri occulti dello Stato. Con Falcone e Borsellino fu usato il tritolo, con Ingroia, per ovvie ragioni di opportunità, decisero’ di usare il manganello mediatico, strumento meno rumoroso ma altrettanto efficace e devastante, che finisce ugualmente per distruggere una vita umana senza far scorrere una goccia di sangue. Ed è questa la strategia che si stà sicuramente adottando oggi per Antonio Ingroia, come per altri fedeli servitori delle Stato, come ad esempio Nino di Matteo, sempre al centro di baruffe mediatiche volte a denigrare e distruggere la figura professionale del bersaglio mobile. Termino anche stavolta con una celebre frase di Giovanni Falcone: “ la mafia non e’ affatto invincibile, e’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avra’ pure una fine”. Da quanto mi sembra, la fine e’ ancora troppo lontana!>>.
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