CORONAVIRUS, AL VIA A SEATTLE LA SPERIMENTAZIONE DI UN VACCINO CHE LASCIA BEN SPERARE PER UNA SUA POSITIVA EFFICACIA

Redazione- Giunge da più parti la notizia che tra una settimana, un Istituto di Seattle riceverà le prime punture per testare il vaccino contro il coronavirus, messo a punto da un’azienda americana.Si parla di due iniezioni, somministrate a distanza di 28 giorni, su 45 volontari.Se da una parte questa notizia apre la porta ad una ventata di speranza, dall’altra ha imposto, all’Istituto di malattie infettive americano, una cauta precisazione: "Un conto è avere un prototipo per i test, un conto è un vaccino sicuro ed efficace da somministrare a milioni di persone".Per quello dovrebbe volerci un anno ancora.La prima fase si è conclusa in tempi piuttosto veloci: in soli 42 giorni, con a disposizione la sequenza genomica del Covid-19, l’Azienda statunitense Moderna è riuscita ad ottenere la prima fiala.Ad annunciarlo la stessa società, che lo scorso 24 febbraio ha presentato il primo lotto di mRNA-1273, il vaccino "per uso umano". Le prime fiale sono state inviate a diversi istituti, per iniziare la fase uno della sperimentazione. Il mRNA-1273 mira ad introdurre nell'organismo di coloro che si sottoporranno volontariamente alla sperimentazione la proteina "spike", che forma la corona del virus, così da attivare il sistema immunitario.La seconda fase sarà inevitabilmente più lenta: infatti come tutti i vaccini sperimentali, anche questo andrà testato dapprima sugli animali, poi su piccoli gruppi di persone. Per questo, allo stato, la cautela è d’obbligo.I 45 volontari di Seattle verranno sottoposti a 11 visite in studio e 4 telefoniche, per un periodo di 14 mesi, allo scopo di tenere sotto controllo eventuali effetti collaterali.

Verranno testate diverse dosi del vaccino: il primo gruppo riceverà una dose di 25 microgrammi, il secondo di 100 e il terzo di 250