MIGRANTI, VOLGARE STRUMENTALIZZAZIONE DEL PRESEPE A SENIGALLIA: GESU', GIUSEPPE E MARIA SONO NERI
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Redazione-In questi giorni pre-natalizi, tristi esempi di presepi blasfemi, presepi taroccati e presepi strumentalizzati per la folle propaganda pro-invasione di clandestini islamici in Italia e in Europa. A Senigallia il presepe “multicolore” in piazza ha scatenato furiose polemiche contro l’amministrazione comunale, infatti, Gesù Bambino, Giuseppe e Maria sono neri. L’ennesima becera.Il comunicato stampa del Comune precisa che “I personaggi, realizzati in terra refrattaria bianca e cotta con il gran fuoco, hanno il volto nero come i tanti uomini, donne e bambini che sono entrati a far parte della comunità. L’artista ha così inteso ricordare che tutti gli esseri umani sono uguali davanti a Dio”.
Ai tempi miei si cantava: “Di che colore è la pelle di Dio…”, per indicare che tutti gli uomini e donne sono creati a “immagine e somiglianza di Dio”, senza distinzione di razza, sesso, cultura, religione, casta, classe sociale, età, perché Dio è Padre di tutti, per cui Gesù invita: “Quando pregate dite: Padre nostro”, e “Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli”, introducendo nel mondo la più grande rivoluzione della storia: “Il cristianesimo è stata la più grande rivoluzione che la storia abbia mai compiuta”…(Benedetto Croce).
Perciò manda gli Apostoli nel mondo con questa missione universale che abbraccia tutti e nessuno esclude: “Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni”: anche quelli dei satanisti che abbiamo visto in una recente trasmissione televisiva! E se vogliamo capire l’attualizzazione della missione di Gesù in Papa Francesco, oggi, sulla pace, sull’amore, sulla fraternità universale, sul perdono, sulla misericordia, sulla carità, sui poveri (“carne sofferente di Cristo”), sugli schiavi oggi, sulle diseguaglianze, sui corrotti/corruttori, sul “dio tasca”, sull’idolatria del profitto sulle armi, sulla guerra (“viviamo una terza guerra mondiale diffusa”), allora non possiamo non ricordare i suoi viaggi, tra i quali quelli ultimi in Bangladesh e in Mianmar dove le popolazioni sono in grandissima maggioranza musulmane o buddiste; come l’accoglienza alle famiglie musulmane (perché quelle cristiane non avevano regolari permessi) dall’isola di Lesbo a Roma; come la “cotoletta” divisa a metà con un musulmano a Milano; come la dichiarazione recentissima, nel viaggio di ritorno dal Mianmar, di fronte alla domanda del giornalista: Phil Pullella: “Posso chiedere – Lei ha detto che non può dire cosa ha detto durante gli incontri privati – però posso chiedere almeno se durante quell’incontro ha usato la parola “rohingya”, con il generale?” e Papa Francesco risponde: “Io ho usato le parole per arrivare al messaggio e quando ho visto che il messaggio era accettato, ho osato dire tutto quello che volevo dire. Intelligenti pauca”.
E agli egiziani ha videomessaggiato: “Il nostro mondo, dilaniato dalla violenza cieca – che ha colpito anche il cuore della vostra cara terra – ha bisogno di pace, di amore e di misericordia; ha bisogno di operatori di pace e di persone libere e liberatrici, di persone coraggiose che sanno imparare dal passato per costruire il futuro senza chiudersi nei pregiudizi; ha bisogno di costruttori di ponti di pace, di dialogo, di fratellanza, di giustizia e di umanità. Cari fratelli egiziani, giovani e anziani, donne e uomini, musulmani e cristiani, ricchi e poveri…, vi abbraccio cordialmente e chiedo a Dio Onnipotente di benedirvi e di proteggere il vostro Paese da ogni male. Per favore pregate per me! Shukran wa Tahiaì Misr! / Grazie e viva l’Egitto!”.
Ecco, allora, che il volto di Cristo è riflesso, oggi, in ciascuno dei sette miliardi e mezzo di persone che ci sono nel mondo, con tutti i colori possibili e immaginabili, in quelle passate e in quelle future…, perché Cristo ama tutti, salva tutti, perdona tutti, aiuta tutti, fa risorgere tutti, caccia i demoni da tutti (purché si creda e ci si inginocchi!), è onnipresente in tutti, pur nella diversità del colore della pelle! E’ proprio il caso di cantare solo per Gesù il ritornello di tanti anni fa: “Come Te non c’è nessuno”; o – come cantiamo oggi:
“Tutto ruota intorno a TE, Alleluia”.
Fonte:riscattonazionale.net
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