CRONACHETTA TRE:"DOPO LE PAROLE I FATTI"
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Redazione-Nella bella ed ampia sala polivalente dell’asilo comunale di Carsoli, piena di gente, c’è un convegno importante. Su un cartellone tricolore è indicato il tema in discussione, mercoledì 25 novembre. Il tema è “Lazio-Abruzzo. Regioni a confronto, esigenze comuni e strategie future”. Anche se ci saranno vistose assenze per sopraggiunti impegni, la partecipazione di amministratori di territori, comuni, provincie, istituzioni, è significativa. Abbiamo ascoltato la sostanza dei discorsi, che è questa: gli abitanti della Piana del Cavaliere, che sono circa diciottomila, chiedono con forza da anni la graduale soluzione di alcuni problemi da risolvere. L’occupazione, con la ripresa e lo sviluppo del distretto industriale Carsoli-Oricola, un sistema unificato di trasporto (Arpa-Cotral e ferrovie) da e verso Roma con un biglietto unico integrato, il diritto 24 ore su 24 all’acqua per gli abitanti e le aziende e via elencando. Nelle terre di confine, come la nostra, è utile e direi indispensabile che la Regioni interessate che hanno problemi comuni si mettano insieme per elaborare e poi portare avanti proposte comuni.
A chi chiedere le soluzioni? Le provincie sono moribonde e possono fare meno di niente, la regioni possono fare, anche nelle difficoltà economiche e un futuro tutto da definire nell’ambito della Riforma Costituzionale. Penso che un interlocutore privilegiato debba essere il Governo perché dia risposte concrete ovvero si passi dalle parole ai fatti, che è quello che interessa la gente. Un’ ultima osservazione. Pur importante, un convegno all’anno risolve ben poco. Credo sia utile la Costituzione di commissioni permanenti tra le Regioni limitrofe su argomenti precisi, non settoriali ma intrecciati tra di loro, gruppi di lavoro capaci di elaborare proposte, individuare controparti, costruire progetti da realizzare anche con la partecipazione, la mobilitazione e, se necessario, la lotta delle popolazioni interessate. Nessuno deve avere più alibi per giocare allo scarica barile. Vizio italico che non ci piace.